Anche le spese per gli animali domestici possono essere recuperate nella dichiarazione dei redditi.
Chi può detrarle?
Le spese veterinarie possono essere presentate nella dichiarazione di colui che ha sostenuto la spesa, anche se non è il proprietario effettivo dell’animale.
Quali spese veterinarie posso detrarre?
Sono detraibili, quindi rimborsabili al 19%:
Prestazioni professionali rese da un medico veterinario;
Acquisto di farmaci veterinari;
Interventi o esami presso cliniche veterinarie.
Quali documenti servono per detrarre le spese veterinarie?
Le spese veterinarie devono essere documentate da ricevute o fatture che riportino:
Codice fiscale del pagante;
Servizio svolto (visita, analisi, intervento ecc);
Importo corrisposto;
Modalità di pagamento (le spese sono detraibili solo se sostenute con pagamento tracciabile ossia bancomat o carta, assegno, bonifico, bollettini postali o MAV, pagoPA. La modalità di pagamento “tracciabili” può essere dimostrato anche attraverso la ricevuta della carta di debito o della carta di credito, copia bollettino postale, MAV, dei pagamenti con PagoPA, estratto conto, ecc.).
Per quanto riguarda l’acquisto di farmaci, lo scontrino dovrà riportare:
Codice fiscale del pagante;
La natura, la qualità e la quantità acquistata (sono detraibili solo le spese identificate come farmaco veterinario, medicinale veterinario seguiti dal codice AIC es. FARMACO VETERINARIO o FV 01234567).
Qual è il massimo di spesa veterinaria che posso recuperare nella dichiarazione?
Il massimo importo detraibile per l’anno 2024 è pari a 550,00 euro.
La detrazione pari al 19% è calcolata sulla parte che eccede la franchigia di 129,00 euro.
Ad esempio per un importo totale di spese veterinarie pari a 500,00 euro, vengono tolti 129,11 euro e il 19% è calcolato su 371,00 euro (370,89 euro arrotondato).
Dalla dichiarazione dei redditi 2025 relativa alle spese sostenute nel 2024, il rimborso delle spese veterinarie, come quello di altre spese detraibili al 19%, è soggetto alla riduzione, per coloro che hanno redditi superiori a € 50.000 e a una ulteriore rimodulazione, per coloro che hanno redditi superiori a € 120.000.