La tanto attesa riforma rappresenta di certo una svolta per il mondo dello sport, sicuramente per la categoria dilettantistica.

 

Molte le novità, tra cui l’inserimento di una nuova disciplina paralimpica, l’introduzione di normativa destinata ai dipendenti pubblici, così come quella destinata ai giudici di gara. Ma tra i più importanti cambiamenti c’è l’introduzione di una vera e propria riforma fiscale destinata ai lavoratori sportivi.

 

Gli articoli di maggior rilievo a tal proposito sono:

 

 L’art. 25 denominato “Lavoratore sportivo”
Oltre ad essere spiegato cosa si intende per “lavoratore sportivo” e cioè “l’atleta, l'allenatore, l'istruttore, il direttore tecnico, il direttore sportivo, il preparatore atletico e il direttore di gara” che percepisce un compenso per l’attività che svolge, così come “ogni tesserato che svolge le mansioni rientranti tra quelle necessarie per lo svolgimento dell’attività sportiva”, viene anche disciplinata la tipologia di rapporto che si instaura tra il lavoratore sportivo ed il suo datore di lavoro

 L’art. 26 denominato “Disciplina del rapporto di lavoro subordinato sportivo”
Risulta, invece, essere il più innovativo, soprattutto perché disciplinante il rapporto di lavoro avente il lavoratore dipendente da una parte ed un datore di lavoro dall’altra.

 L’art. 28 denominato “Rapporto di lavoro sportivo nell'area del dilettantismo”
Parla di un’altra tipologia contrattuale che è quella del lavoro autonomo nella forma delle collaborazioni coordinate e continuative. Resta inteso che sarà possibile ricorrere a questa tipologia contrattuale solo in presenza di determinati requisiti.

 

 

 

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