Nel caso dei contratti di locazione è il contribuente che può scegliere il proprio regime di tassazione.

Proprio così: i contratti di locazione possono essere sottoposti a tassazione ordinaria o a cedolare secca, a discrezione del locatore.

 

 Fino al 2011, anno di introduzione dell’imposta sostitutiva denominata Cedolare Secca, tutti i canoni venivano assoggettati a tassazione Irpef. La tassazione “ordinaria” prevede che il 95% del canone annuo per i contratti a libero mercato (66,50% del canone nel caso di canoni concordati nei comuni ad alta tensione abitativa), si sommi agli altri redditi percepiti durante l’anno, e venga tassato secondo lo scaglione di riferimento.
Con l’art. 3 del D.Lgs. 23/2011, viene data al proprietario la possibilità di scegliere una tassazione sostitutiva pari al 21% sul totale del canone percepito annualmente (10% nel caso di contratti a canone concordato, sempre nei comuni ad alta tensione abitativa).

 

 Oltre alla percentuale d’imposta, a differenziare questi regimi di tassazione, sono anche l’imposta di registro e i bolli previsti in fase di registrazione: assenti, nel caso della cedolare secca; nella misura del 2% del canone annuale (registro) e di 16€ ogni 100righe per ogni copia (imposte di bollo), in caso di tassazione ordinaria.
 

 Per quanto riguarda l’ammontare del canone, nel regime ordinario può essere previsto un adeguamento annuale, in base all’indice ISTAT del mese di riferimento. Per i contratti sottoposti a cedolare secca, invece, questa possibilità non c’è ed il canone dovrà rimane invariato per tutta la durata della locazione.
 

 C’è, però, un vincolo per l’opzione della cedolare secca: è prevista solo per le unità immobiliari ad uso abitativo e relative pertinenze, mentre ne sono escluse tutte le altre tipologie di immobili.
 

 Si può optare per la cedolare secca per un contratto di locazione già in essere?

L’opzione della cedolare secca può essere espressa in fase di stipula del contratto, ma anche alla decorrenza di annualità successive. L’obbligo, per il locatore, è duplice: nei confronti del conduttore e dell’amministrazione finanziaria. Al conduttore dovrà comunicare la sua scelta tramite raccomandata, rinunciando all’adeguamento annuale del canone. All’Agenzia dovrà invece segnalare la propria opzione mediante la compilazione del modello RLI.

 

Nel caso vogliate valutare l’opzione più conveniente per voi, contattateci o prendete appuntamento nella sede Caf AcliMilano più vicina.

 

  Tassazione ordinaria Cedolare secca
Percentuale di tassazione il 95% del canone annuo secondo lo scaglione IRPEF
(66,50% per i canoni concordati)
100% del canone annuo al 21%
(10% per i canoni concordati)
Imposte di registro e bolli 2% del canone annuale e bollo da 16€ ogni 100 righe assenti
Adeguamento canone possibilità adeguamento annuale invariato per tutta la durata del contratto

 

A cura della Redazione e dell'Ufficio Formazione di Caf AcliMilano Servizi Fiscali Srl