Nella Dichiarazione dei Redditi è possibile richiedere il rimborso del 19% delle spese sanitarie sostenute, al netto di una franchigia di 129 euro. La detrazione è valida sia per le spese proprie che per quelle sostenute a favore dei familiari a carico.
Quali spese sanitarie posso detrarre?
È possibile inserire nella propria Dichiarazione dei Redditi le spese sostenute per:
- prestazioni rese da un medico generico;
- acquisto di medicinali compresi quelli omeopatici;
- prestazioni specialistiche (es. odontoiatriche, riabilitative, oculistiche), anche se effettuate in regime privato;
- analisi, indagini radiologiche, terapie;
- interventi chirurgici;
- cure termali con prescrizione medica;
- acquisto o noleggio di dispositivi medici e attrezzature sanitarie;
- assistenza infermieristica e riabilitativa, fisioterapia, kinesiterapia, laserterapia e altre prestazioni rese da personale qualificato.
Quali documenti devo presentare per richiedere il rimborso delle spese sanitarie?
Oltre alla fattura del medico o allo scontrino della farmacia, in alcuni casi è richiesta ulteriore documentazione:
- Massofisioterapista: copia del diploma (se conseguito entro il entro il 17 marzo 1999), oppure l’iscrizione negli elenchi speciali degli ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione entro il 30 giugno 2020 (se conseguito post 17 marzo 1999);
- Massaggiatore capo bagnino stabilimenti idroterapici: prescrizione medica che attesti il legame tra la prestazione e la patologia;
- Terapista della riabilitazione: diploma o attestato conseguito entro il 17 marzo 1999;
- Chiropratico: oltre alla prescrizione medica, dovrà essere indicato in fattura che le prestazioni sono state eseguite in centri autorizzati e sotto la responsabilità tecnica di uno specialista (es. direttore sanitario);
- Dispositivi medici: devono essere conformi alla normativa CE. Nel caso in cui non sia presente la dicitura nel documento di spesa, sarà possibile dimostrarlo presentando il libretto del dispositivo con riportato il simbolo CE;
- Dentista: per protesi, impianti ortodontici e corone, oltre alla fattura, servirà il certificato di conformità alla normativa CE.
In tutti i documenti di spesa devono essere indicati:
- il codice fiscale di chi ha sostenuto la spesa o del familiare a carico;
- la modalità di pagamento tracciabile: nel caso in cui questo non sia indicato nel documento, il pagamento con mezzi tracciabili potrà essere dimostrato con lo scontrino del bancomat, carta di credito o debito, oppure presentando l’estratto conto con addebito della spesa. Ricordiamo che le spese pagate in contanti presso strutture sanitarie private e non convenzionate col sistema sanitario nazionale non sono detraibili nella dichiarazione dei redditi;
- descrizione della prestazione resa dal professionista, con la relativa qualifica.
Quali spese non sono riconosciute come sanitarie, per cui non sono detraibili?
Non sono detraibili le spese relative a prestazioni estetiche, anche se eseguite da professionisti riconosciuti, né quelle effettuate da figure professionali non riconosciute e quindi non presenti nell’elenco sul sito del Ministero della Salute, come osteopati e pedagogisti.
Le spese sanitarie sostenute all’estero sono detraibili?
Le spese sostenute fuori dal territorio nazionale possono essere recuperate nella dichiarazione solo se:
- La documentazione è accompagnata da una traduzione in italiano, che può essere effettuata dal contribuente stesso per lingue come inglese, francese, tedesco e spagnolo. Altrimenti, è necessaria una traduzione giurata.
- Risultino indicati la natura, qualità e quantità del farmaco, oltre il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa.