Introdotto nel 2015 e conosciuto come Bonus Renzi, il Trattamento Integrativo ha subito negli anni una serie di modifiche che ne hanno variato importo e applicazione.
La più recente, introdotta dalla Legge di Bilancio n. 234/2021, ha lasciato invariate le categorie che possono beneficiare del Trattamento Integrativo (che includono oltre ai lavoratori dipendenti anche i percettori di NASpI) ridefinendo però i limiti reddituali.

 

 A chi spetta?

Dal 1° gennaio 2022 il limite di reddito per fruire del Trattamento Integrativo, nella misura di 1.200 € annui, è sceso da 28.000 € a 15.000 €.

Tuttavia, è possibile fruire ugualmente del Trattamento Integrativo all’interno della Dichiarazione dei Redditi, ma solo al verificarsi di determinate condizioni.

 

Per i redditi tra 15.001 e 28.000 €, come si recupera in Dichiarazione?

Per i contribuenti che si trovano nella fascia reddituale compresa tra 15.001 e 28.000 €, la fruizione in Dichiarazione dei Redditi scatta solo nel momento in cui la somma di alcune detrazioni supera l’imposta lorda.

 

Le detrazioni di cui si tiene conto sono:

  • Detrazioni per carichi di famiglia
  • Detrazioni per redditi da lavoro dipendente, assimilati e da pensione
  • Detrazioni per mutui agrari e immobiliari per acquisto della prima casa limitatamente agli oneri sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2021
  • Detrazioni per erogazioni liberali
  • Detrazioni per spese sanitarie rateizzate fino al 31 dicembre 2021
  • Detrazioni per le rate per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici per spese sostenute fino al 31 dicembre 2021

 

Detto in altre parole, il Trattamento Integrativo verrà erogato quando la somma di queste detrazioni supera l’importo dell’imposta lorda, azzerando di fatto l’importo delle imposte da pagare per l’anno 2022.
 

TOT. DETRAZIONI ELENCO  >  IMPOSTA LORDA = TRATTAMENTO INTEGRATIVO (max 1.200 €)
 

In questa situazione il Trattamento Integrativo è riconosciuto in misura pari all’eccedenza delle detrazioni rispetto all’imposta lorda, comunque non superiore a 1.200 €.

 

 Può capitare anche di doverlo restituire?

In alcuni casi, tuttavia, può verificarsi anche la situazione inversa, ovvero quella di un contribuente che si trova a dover restituire il Trattamento Integrativo percepito in busta paga durante l’anno.
L’esempio classico è quello del contribuente che ha richiesto l’erogazione mensile del Trattamento Integrativo, ma la cui somma dei redditi, in fase di Dichiarazione, supera la soglia dei 15.000.

Nelle situazioni di dubbio, sulla spettanza del Trattamento Integrativo, dunque consigliamo di non optare per l’erogazione mensile in busta paga, e di verificare la possibilità di recuperarlo in fase di Dichiarazione dei Redditi.

 

Se vuoi avere chiarimenti sulla tua situazione, fissa un appuntamento chiamando lo 02/25544777 nella sede Caf AcliMilano più comoda per te.

 

A cura dell'Ufficio Formazione di Caf AcliMilano Servizi Fiscali Srl